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Le dimore storiche rappresentano un patrimonio di immenso valore per qualsiasi nazione

Nel nostro Paese, accreditato del 60% dei beni culturali mondiali, il patrimonio storico-artistico architettonico costituisce parte essenziale dell’identità culturale e si può definire il più importante del mondo.

La conservazione di questo patrimonio, vera e propria memoria del passato, richiede che esso venga tramandato alle generazioni future attraverso la tutela e la valorizzazione degli edifici storici, preservandoli dal degrado e dalla distruzione, con destinazioni compatibili con la vocazione degli edifici stessi.

concept

la mission

Stefano Campogrande, dopo aver ristrutturato la parte di proprietà del piano nobile di Palazzo Pepoli Campogrande, ha creato all’inizio del 2013, con la moglie Daniela Scognamillo, Campogrande Concept.

La mission di Campogrande Concept inizialmente è stata proprio quella di valorizzare una storica dimora senatoriale della seconda metà del ‘600, con una sala degli specchi unica nel suo genere per Bologna, aprendola al pubblico e quindi anche ad un turismo selezionato, organizzando mostre d’Arte contemporanea, in collaborazione con importanti curatori e gallerie d’arte, esposizioni di progetti di Design, sfilate di Moda, Food Experience, che ne hanno fatto un salotto culturale di proposte eccellenti ed una cornice unica per eventi corporate.

Palazzo Pepoli Campogrande
la storia

Il Palazzo Pepoli Campogrande, noto anche come Palazzo Pepoli Nuovo, è un palazzo in stile barocco in Via Castiglione 7 nel centro di Bologna.
Dall’altra parte della Via sorge il medievale Palazzo Pepoli Vecchio, che ora è sede del museo della storia di Bologna.
Il palazzo fu costruito a metà del 1600 su progetto di Francesco Albertoni e Giuseppe Antonio Torri e commissionato dal conte Odoardo Pepoli all’aristocratica famiglia Pepoli. Negli anni 70 del 20°secolo, parte del piano nobile è stata donata alla città per realizzare un museo che ospita la Pinacoteca Nazionale – Quadreria Zambeccari.
L’ingresso ha una scala monumentale che conduce ad un piano nobile con sale affrescate. Il soffitto della scala ha due ovali (1665) incorniciati da stucchi e dipinti da Domenico Maria Canuti, raffiguranti la nomina di Taddeo Pepoli ad essere un signore (senatore) di Bologna e la conferma dello stesso Taddeo come vicario apostolico del Papa.

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